Un po’ di storia
Il concetto dietro il cambio a doppia frizione non è esattamente nuovo. In realtà fu inventato nel 1935 dall’ingegnere francese Adolphe Kégresse. Battezzato AutoServ, fu installato per la prima volta in una Citroën Traction Avant nel 1939. Poi come accaduto per altre brillanti invenzioni fu dimenticato per molti anni fino a che negli anni ’80 la Porsche per il suo reparto corse decise di scommettere su quella idea geniale, ovvero un sistema che permettesse ai suoi piloti di cambiare marcia senza perdite di potenza, o quanto meno con la minor perdita di potenza possibile. Però dovettero passare altri venti anni perché si potesse trovare il cambio a doppia frizione su una macchina di serie (si ricorda ad esempio la Golf R32 del 2003).
Il funzionamento
Come suggerisce il nome del dispositivo questo sistema di trasmissione è dotato di due frizioni separate fra loro che collegano il motore agli alberi su cui sono installati gli ingranaggi dei vari rapporti del cambio. Questa tecnologia funziona grazie a due alberi coassiali (uno interno pieno e uno esterno cavo) che sono collegati rispettivamente alle due frizioni. Su uno degli alberi vengono montati gli ingranaggi dei rapporti dispari (solitamente 1, 3, 5 per un automatico a sei rapporti), mentre sull’altro sono presenti quelli pari (2, 4, 6, immagine qui sopra).
All’aumento del numero di marce aumenteranno anche le coppie di ingranaggi disponibili. La retromarcia è montata su uno dei due alberi ed è dotata di un ulteriore albero per l’inversione del senso di rotazione.
Gli alberi ruotano contemporaneamente ma solo uno dei due (quello che di volta in volta è collegato alla frizione che in quel momento è in posizione “chiusa”) trasmette la potenza del motore ad uno dei due alberi di uscita (paralleli tra loro, uno per i rapporti pari e l’altro per quelli dispari).
Vantaggi
Le due frizioni permettono dei cambi di marcia estremamente veloci, imparagonabili ai tempi di cambiata tradizionali. Questo implica:
- Accelerazioni più rapide e motore sempre in coppia;
- Un numero di giri sempre ideale;
- Migliore confort di guida;
- Consumi ed emissioni più basse;
Svantaggi
L’unico reale svantaggio riscontrato è dovuto al prezzo che ovviamente risulta essere più alto di uno tradizionale.